L'ultima nuvola.
L’uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. (Osho)
Senza tanti preamboli, eccoci all’ultima newsletter di questa serie. All’ultimo Spunto di vista.
Siccome predico bene, e nella scorsa newsletter predicavo la possibilità di rinunciare all’aggrappamento al piacere attraverso la metafora delle nuvole, eccomi qui a provare anche a razzolare altrettanto bene.
È infatti stato un Piacere condividere con voi piccoli testi che sono serviti più a me che a voi, credetemi, per mettere a fuoco e raccontare piccole grandi sviste a cui possiamo (e ho potuto, a volte!) dare nuovo senso. Se solo ci fermiamo un momento, se solo le guardiamo da un’altra angolatura, da un punto di osservazione diverso. Solo così, infatti, possiamo trasformare le nostre sviste - dimenticanze, evitamenti, frette, e chi più ne ha, più ne metta, ché io ne potrei mettere a parole-e-parole - in Spunti di vista, opportunità di crescita, o anche di decrescita (si, ultimamente mi sono soffermata molto sul valore del poco, dei pochi, dell’essenziale, o, per dirla meglio, dell’essenza).
È stato un Piacere, dicevo, e siccome le fasi hanno la tendenza a passare, diceva qualcun altro, lascio andare questa fase di scrittura, chiudo questo ciclo di riflessioni e apro spazio. Con infinita gratitudine per AttivaMente che mi ha permesso di esplorarmi in questa forma per quasi tre anni, lascio che anche questa nuvola passi.
Ed è stata una di quelle nuvole bianche, che prendono la forma dell’airone, di quelle che vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro, parafrasando De Andrè e Pagani. Una di quelle nuvole a cui è facile aggrapparsi, ma che è bello anche poter vedere trasformarsi, prendere una forma altra.
Vi saluto con l’augurio di avere nella vostra vita tante nuvole così leggere e in trasformazione! E di avere la capacità di fermarvi a guardarle passare, dopo averle vissute pienamente, dandovi tempo per lasciarle andare, senza aggrapparvi.
Arrivederci!
Cara Cristina grazie! Per ogni spunto prezioso che mi ha nutrito. Mi hai fatto ricordare di un libro che leggevo da bambina, c'era un orso che camminava sulle nuvole e le mangiava, erano dolci e morbidissime. Sono golosa dalla nascita e sognavo spesso di essere quell'orso. Non sapendo (ancora) volare, che ne diresti di un pomeriggio in pasticceria insieme?
Buon percorso 🌺😘