Tu chiamale, se vuoi, suggestioni.
Oggi ci dedichiamo alle suggestioni.
Chiudevo la precedente e prima newsletter di questa nuova serie by AttivaMente con la metafora del bricolage, scrivendo che questa newsletter fa al caso di chiunque abbia l’interesse a raccogliere suggestioni da mettere nella propria cassetta degli attrezzi, e pronte da tirare fuori a proprio uso e consumo per la propria evoluzione personale.
Oggi, con una metafora più precisa rispetto a quello di cui voglio parlare, possiamo immaginare questa newsletter come un albero incantato di una fiaba, che produce frutti diversi tra loro e che cambiano in modo più o meno evidente di forma e colore, a seconda della creatività di chi li coglie. Possiamo considerare ogni uscita come un frutto.
Ogni persona ha proprie forme di lettura, rilettura, interpretazione del contesto e delle relazioni che nel contesto si svolgono, e rielabora a proprio modo i frutti, le suggestioni che riceve dall’ambiente. La prima caratteristica delle suggestioni, quindi, è che sono cangianti.
La seconda caratteristica di ognuno di questi frutti è che sono inesauribili. Una volta ricevuta, una suggestione non viene mangiata, digerita ed eliminata una sola volta nel momento presente. Piuttosto, siamo in grado di serbare memoria dei nostri vissuti e di rimettere in campo più e più volte nella vita azioni e reazioni ad essi collegati, in maniera più o meno automatica, o creativa.
La terza caratteristica delle suggestioni è che sono inevitabili. Mi riferisco a tutti gli input che quotidianamente riceviamo. Le suggestioni, però, per quanto inevitabili, possono venire recepite o meno da persona a persona. Se recepite, poi, possono essere rielaborate in modo diverso anche dalla stessa persona che si trovi in diverse fasi di vita. E per fortuna. Proviamo, infatti, a pensare allo stato di confusione emotiva e cognitiva, alla stanchezza psicologica, e anche fisica, che proveremmo se fossimo ricettivi al massimo delle nostre possibilità a ogni input che quotidianamente ci arriva.
Operiamo un processo di selezione delle suggestioni.
Ciò che però può accadere, e che spesso succede, è che il nostro processo di selezione proceda in maniera automatica: in relazione a come la nostra personalità si è strutturata nel tempo, piuttosto che in relazione a come siamo e al contesto specifico in cui ci muoviamo nel momento in cui gli eventi accadono. Va da sé che questo modo di procedere non si rivela sempre come il più efficace. Non è cioè in grado di condurre a una selezione, a scelte, a decisioni, che siano le più indicate per noi nel momento presente, che poco può avere a che fare con le suggestioni, gli eventi e l’ambiente che nel corso degli anni hanno contribuito a formarci come persone.
In questo senso, questa newsletter, questo albero magico, può costituire un importante esercizio di selezione consapevole. Un importante esercizio per sviluppare la capacità di scegliere con attenzione, anziché subire indistintamente, tra tutte le suggestioni che ogni giorno riceviamo.
E questo frutto fa per te?
Cristina Perillo
PS: Per esercitare anche altrove la capacità di accogliere o meno suggestioni in modo adeguato, creativo e disinnescando il pilota automatico, oltre che leggendo Spunti di vista, suggerisco questa selezione di TedTalk: la scelta e il processo decisionale visti e raccontati da professionalità, sensibilità e contesti socio culturali di provenienza molto diversi tra loro.
(per rispondere e per commentare basta scrivermi)