Pentole per percussionista cercasi.
Nella mente del novizio ci sono molte possibilità, ma nella mente dell’esperto ve ne sono poche. (Shunryu Suzuki)
Quanti di noi hanno figli, nipoti, o amici con figli, molto probabilmente sono passati attraverso quella fase in cui il bambino è non solo abbastanza curioso, ma anche abbastanza forte, per poter aprire autonomamente le ante dei mobili bassi e tirare fuori ciò che lo attrae e che desidera esplorare e conoscere. Con cui desidera giocare.
È il momento in cui, una calda sera di luglio di qualche anno fa, mentre io e mio marito prepariamo per la cena, mia figlia tira fuori per la prima volta un paio di pentole dalla base della cucina. E io esclamo (non ricordo se solo dentro di me, o a voce alta): ma guarda come vuole partecipare anche lei; chissà cosa pensa di cucinare?
Non faccio in tempo a finire di formulare questo pensiero (oltre che abbastanza forti, in questa fase i bambini diventano imprevedibilmente veloci) che lei, disponendo un paio di pentole più grandi per terra e munendosi di cucchiaio di legno, inizia a intrattenerci con un delizioso assolo di batteria (chi ha avuto il privilegio di assistere a un’esibizione di questo tipo da parte di un infante sa quanto possa essere deliziosa), presto rinvigorito da un pentolino sbattuto con non troppa delicatezza sul pavimento: percussionista, altro che cuoca!
Questo spunto solo per domandarci: cosa ho sotto il naso, proprio a portata di mano, in questo momento, che potrei provare a vedere con uno sguardo e una mente da principiante? Di cui potrei disporre diversamente da come ho fatto fino ad ora?
Cristina Perillo
(per rispondere e per commentare basta scrivermi)